Cosa c'è di meglio nella vita della pizza? Rotonda,  a tranci, a fette, a spicchi, in piedi o a tavola, fuori o a casa?
Col nome pizza, praticamente ignoto al di là della cinta urbana napoletana, ancora nel XIX secolo, si indicavano le torte, quasi sempre dolci. Fu solo a partire dagli inizi del XX secolo che la pizza assunse, sempre a Napoli, la sua attuale connotazione. E, addirittura, nel 2017 è stata dichiarata dall'UNESCO "Patrimonio dell'umanità". In fondo, privarsi di una tale dose di felicità solo per perdere quale chilo in vista della prova costume è banale.
BANDO ALLE CIANCE...
Si tratta di una pizza particolare con bordo ripieno chiamata "chillallà" e proporzionata per 4 persone. I gusti sono:
-1/3 mozzarella, granella di pistacchio e mortadella (in questo caso il bordo è ripieno di pistacchio);
   -1/3 mozzarella, pomodorini, noci e miele (con bordo ripieno di spinaci e certosa);
   -1/3 mozzarella, zucchine e speck (con bordo ripieno di ricotta)


«Siamo onesti, il contributo tecnologico italiano all’umanità si è fermato al forno per la pizza» (Bill Bryson)

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