Sulla sabbia di Gela colore della paglia mi stendevo fanciullo in riva al mare, antico di Grecia con molti sogni, nei pugni, stretti nel petto. Là Eschilo esule misurò versi e passi sconsolati. In quel golfo arso l'aquila lo vide e fu l'ultimo giorno. (Salvatore Quasimodo)
E' così che Salvatore Quasimodo, poeta e scrittore del Novecento, descrive la MIA città. Gela è una delle più grandi colonie greche fondata nel 689-688 a.C. conosciuta in principio come "Terranova". Ultimamente la città, a dispetto degli antichi fasti, ha avuto gli onori della cronaca per i suoi difetti piuttosto che per i suoi pregi: è molto più facile trovare notizie che parlano di vandalismo, razzismo e suicidi piuttosto che notizie riguardanti i tesori paesaggistici o le meraviglie storico-artistiche di epoca greca. Tra i tratti negativi, scova la scarsa organizzazione istituzionale, la mancata pulizia e lo scarso turismo. Tra i suoi tratti positivi canta un clima fantastico con temperature che facilmente raggiungono i 30° (a volte anche i 40°), un Lungomare da fare invidia a Miami e un'ottima cucina!
Anche questi rappresentano un appuntamento fisso con mia nonna sin da quando ero bambina. Oltre alla tradizione e alla bontà, questi dolci sono una costante nella cucina gelese che, obtorto collo, piaccia o non piaccia, è tra le più rinomate della Sicilia. Provare per credere!
Complimenti Alice dai versi di un grande poeta S.Quasimodo hai saputo estrapolare i sentimenti che legano noi GELESI alla nostra città ......ma soprattutto far rivivere con gioia nostalgica ricordi.......tutto condito dalla tua passione per la cucina. Brava!!!!
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